The Cannonball Run: la gara più pazza del mondo

Da New York a Los Angeles nel più breve tempo possibile con l’obiettivo di coprire la distanza del coast-to-coast americano su strade aperte senza farsi beccare.
La prima edizione della Cannonball Run è del 1971 ed è figlia dell’idea di Brock Yates, giornalista di Car and Driver che decide di protestare contro l’aumento di prezzo del carburante e la conseguente imposizione del limite di 55 miglia orarie per ridurre i consumi delle auto.
Non si tratta quindi di un gioco fra ricchi possessori di auto sportive, ma di un vero e proprio manifesto alla libertà e una risposta alla crisi petrolifera che affligge gli Stati Uniti in quel periodo.
La prima edizione della Cannonball Baker Sea-To-Shining-Sea Memorial Trophy Dash -  chiamata così in onore di Cannonball Baker, recordman che negli anni ‘30 realizza un coast-to-coast non stop - non ha altri partecipanti oltre allo stesso Yates.
Con un van Dodge Custom Sportsman ribattezzato Moon Trash II, Brock parte a mezzanotte del 3 maggio 1971 dal Red Ball Garage di New York e arriva al Portofino Inn di Los Angeles. Subito dopo l’impresa pubblica il resoconto dell’impresa su Car and Driver e riesce a mettere insieme - per la seconda edizione - un gruppo di partecipanti.
Nel 1972 viene finalmente definito il regolamento: partenza dallo stesso punto a New York e arrivo al Portofino Inn di Los Angeles. Nessun limite alle strade da percorrere, nessuna limitazione ai mezzi o regola di sicurezza, nessun accenno a soste o equipaggi.Lo stesso Yates partecipa in equipaggio con il vincitore della 24h di Le Mans ’67 Dan Gurney, a bordo di una Ferrari 365 GTB/4 Daytona con cui raggiungono il record di 35 ore e 54 minuti per coprire 4608 km da costa a costa ad una media di circa 130 km/h.La folle corsa ha un eco mediatico enorme. Eco che arriva anche alle orecchie della polizia, che nelle edizioni seguenti intensifica i controlli sulle strade costringendo i partecipanti a trovare percorsi alternativi o stratagemmi per evitare i posti di blocco. Lo stesso Brock Yates, in una delle ultime edizioni, trasforma un van Dodge in un’ambulanza dotando il mezzo anche di malato immaginario in barella, la moglie Pamela.L’ultima edizione è del ’79. In questa edizione infatti uno dei partecipanti ad un posto di blocco mostra un tesserino della polizia falso e viene arrestato. La goccia che fa traboccare il vaso dopo anni di polemiche intorno a questa sfida senza regole.
Sfida che però ha tutte le carte in regola per entrare nella leggenda e ispirare film (e non solo). Una Countach nera che corre alle prime luci dell’alba su una strada circondata dal deserto apre la pellicola del 1981 diretta da Hal Needham. La Lamborghini blocca i freni a lato della strada, in corrispondenza del cartello “Speed Limit 55” la portiera del passeggero si apre e una ragazza con una bomboletta spray disegna una X rossa sul limite di velocità; l'auto poi riparte con uno scenografico burnout e inizia un inseguimento con una Pontiac Trans Am della Polizia.
L’incipit dice tutto dell’action-comedy che vanta nel suo cast attori come Burt Reynolds, Roger Moore, Farrah Fawcett, Dean Martin e Sammy Davis Jr. e che è evidentemente ispirata alla “corsa più pazza del mondo”: un gruppo di piloti partecipa ad una corsa clandestina che attraversa da costa a costa gli Stati Uniti d'America. Ogni equipaggio ha la propria originale strategia per eludere la cattura da parte delle forze dell'ordine ed arrivare primo al traguardo: J.J. McClure e Victor Prinzim gareggiano con un'ambulanza con tanto di finto paziente e un medico ubriaco al seguito; Seymour Goldfarb Jr. (che spesso si identifica come Roger Moore stesso, anche al momento dell'iscrizione alla corsa) si affida invece ad accessori per la sua Aston Martin DB5 degni di 007; Jamie Blake e Morris Fenderbaum si travestono da preti e guidano una Ferrari 308 GTS; Jill Rivers e Marcie Thatcher alla guida di una Lamborghini Countach LP400 S fanno affidamento sul loro fisico mozzafiato per ingraziarsi i poliziotti; il pilota professionista Jackie Chan e il suo ingegnere usano un prototipo appositamente costruito dotato di strumentazione all'avanguardia che spesso e volentieri funziona a modo suo; uno strano sceicco partecipa con la sua Rolls-Royce, cacciandosi sempre nei guai per la sua lingua lunga. Infine, Compton e Finch, due amici ex-compagni di scuola si travestono da sposini in luna di miele, ma a causa del peso eccessivo del passeggero, la loro moto corre sulla ruota posteriore per tutto il tragitto.
Sebbene la gara originale si conclude ufficialmente nei primi anni '80, gli appassionati di automobili continuano ufficiosamente la gara. Diverse squadre tentano infatti di battere il record per il viaggio più veloce attraverso gli Stati Uniti spesso sfruttando tecnologie all'avanguardia e tattiche sofisticate. E proprio mentre il mondo è letteralmente immobile in preda a una pandemia, il record è battuto più volte, approfittando della riduzione degli automobilisti sulle strade e della presenza delle forze dell'ordine.Nell'aprile 2020, un equipaggio anonimo parte dal Red Ball Garage nella zona est di Manhattan e arriva al Portofino Hotel di Redondo Beach, in California, per un totale di 2.825,3 miglia (4.546,9 km), in 26 ore e 38 minuti. Il team raggiunge una media di 106 miglia all'ora (171 km/h) con un'Audi A8L del 2019 dotata di serbatoi supplementari nel vano posteriore. 
Nel maggio 2020, Arne Toman, Doug Tabbutt e Dunadel Daryoush stabiliscono il nuovo record di 25 ore e 39 minuti a bordo di un'Audi S6 del 2016 camuffata da Ford Taurus della polizia. Le modifiche per l'elusione dei controlli da parte delle forze dell’ordine comprendono: interruttori per le luci dei freni, rilevatori radar, diffusori laser, radio CB e una telecamera termica montata sul tetto; mentre le altre modifiche sono quelle che garantiscono la riuscita dell’impresa: un serbatoio ausiliario da 67 galloni USA (250 L) montato nel bagagliaio, turbocompressori modificati, uno scambiatore di calore potenziato e una messa a punto personalizzata della centralina che consente di modificare la mappatura del motore su richiesta per adattarla al carburante a 91 o 93 ottani, permettendo all'auto di generare una potenza stimata di 600 cavalli.La corsa raggiunge una velocità media complessiva di 110 miglia all'ora (177 km/h), con velocità medie superiori a 125 miglia all'ora (201 km/h) in alcuni stati e che in nessun momento superano le 175 miglia all'ora (282 km/h).All'inizio di giugno 2020, come riportato da Road & Track, Fred Ashmore completa una corsa in solitaria in 25 ore e 55 minuti. L'affermazione è però messa in dubbio dalla stessa rivista che dopo ulteriori indagini rivela che le prove a sostegno dell'affermazione sono false.Il record in vigore rimane quindi quello delle 25 ore e 39 minuti ma per il momento non possiamo fare altro che attendere la prossima folle impresa.
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