Retromania
gli anni d'oro degli scooter
- 13/10/2023
- Flaminia Brigandì
Estetica vaporwave, suggestioni retro wave, linee minimal. La parola d’ordine è nostalgia.L’estetica anni ‘80 e ‘90 ci ha investiti completamente di nuovo, tutti senza limiti di età e genere.
Le icone di quegli anni, tra moda, musica, cinema, serie tv e icone di stile, affascinano ancora non solo chi le ha vissute in prima persona, ma anche e soprattutto le generazioni più giovani.
Nel mondo dei motori il periodo tra il 1980 e l'inizio degli anni ’90 è quello che segna il boom dei cinquantini, i motorini 50 cc.
Il Sì Piaggio, il Malaguti Fifty, l'Aprilia SR sono solo alcuni dei motorini che ossessionano i 14enni dell’epoca appassionati di motori.Arrivano in commercio scooter di ogni colore e forma: da quelli dallo stile più cittadino, a quelli caratterizzati da linee off road.
Per questo motivo non vogliamo stilare una vera e propria classifica degli scooter più amati, sarebbe impossibile, ma elencare qui alcuni dei modelli ormai entrati nel mito.
Le icone di quegli anni, tra moda, musica, cinema, serie tv e icone di stile, affascinano ancora non solo chi le ha vissute in prima persona, ma anche e soprattutto le generazioni più giovani.
Nel mondo dei motori il periodo tra il 1980 e l'inizio degli anni ’90 è quello che segna il boom dei cinquantini, i motorini 50 cc.
Il Sì Piaggio, il Malaguti Fifty, l'Aprilia SR sono solo alcuni dei motorini che ossessionano i 14enni dell’epoca appassionati di motori.Arrivano in commercio scooter di ogni colore e forma: da quelli dallo stile più cittadino, a quelli caratterizzati da linee off road.
Per questo motivo non vogliamo stilare una vera e propria classifica degli scooter più amati, sarebbe impossibile, ma elencare qui alcuni dei modelli ormai entrati nel mito.
Yamaha MBK BoosterProdotto dalla casa giapponese dal 1988, in Europa è stato distribuito anche come MBK Booster ed è con questo nome che lo conosciamo noi europei.
Dal 1990 al 1992 l’MBK Booster veniva commercializzato nelle colorazioni Bianco seta e Blu (Denominato Silky White) dal 1990 al 1991, e Bianco seta e Rosso (Denominato Raspberry Red) dal 1991 al 1992. Si caratterizzava per avere le ruote alte e tassellate e infatti l'idea originaria era quella di uno scooter a ruote alte adatto per la spiaggia, da cui la sigla "BW" per "Big Wheels".
Se il ciclomotore ottenne una tiepida accoglienza iniziale, diversa fu l'accoglienza al salone di Parigi del 1989; la produzione venne così spostata nello stabilimento francese di quella che era la Motobécane, diventata MBK Europe dopo essere stata acquistata da Yamaha.Nel 2010, sempre con la denominazione "BW's", è stato presentato un modello da 125 cm³ di cilindrata con un'impostazione meccanica totalmente diversa: un nuovo motore a quattro tempi. Nel 2018 è stata interrotta la produzione a causa delle scarse vendite.
Dal 1990 al 1992 l’MBK Booster veniva commercializzato nelle colorazioni Bianco seta e Blu (Denominato Silky White) dal 1990 al 1991, e Bianco seta e Rosso (Denominato Raspberry Red) dal 1991 al 1992. Si caratterizzava per avere le ruote alte e tassellate e infatti l'idea originaria era quella di uno scooter a ruote alte adatto per la spiaggia, da cui la sigla "BW" per "Big Wheels".
Se il ciclomotore ottenne una tiepida accoglienza iniziale, diversa fu l'accoglienza al salone di Parigi del 1989; la produzione venne così spostata nello stabilimento francese di quella che era la Motobécane, diventata MBK Europe dopo essere stata acquistata da Yamaha.Nel 2010, sempre con la denominazione "BW's", è stato presentato un modello da 125 cm³ di cilindrata con un'impostazione meccanica totalmente diversa: un nuovo motore a quattro tempi. Nel 2018 è stata interrotta la produzione a causa delle scarse vendite.
Malaguti Phantom F12Presentato al salone di Milano nell’ottobre del 1993, il Malaguti Phantom è prodotto dalla casa italiana dal 1993 al 2011.
Anche grazie a un'impronta estetica molto ben caratterizzata, con un frontale e delle linee sfuggenti e accattivanti che si ispirano agli aerei, è uno degli scooter più sognati e ammirati degli anni ‘90.
Nei suoi primi dieci anni di produzione ne vengono venduti oltre 350 mila esemplari e per festeggiare il traguardo nel 2003 viene presentata la versione speciale “Capirex” con le grafiche ispirate alla Ducati Desmosedici guidata da Loris Capirossi nel MotoGP.
È dotato di raffreddamento ad aria, freno anteriore a disco e posteriore a tamburo, cruscotto con tre quadranti all’interno dei quali sono presenti il contachilometri, il livello della benzina e l’orologio.
Anche grazie a un'impronta estetica molto ben caratterizzata, con un frontale e delle linee sfuggenti e accattivanti che si ispirano agli aerei, è uno degli scooter più sognati e ammirati degli anni ‘90.
Nei suoi primi dieci anni di produzione ne vengono venduti oltre 350 mila esemplari e per festeggiare il traguardo nel 2003 viene presentata la versione speciale “Capirex” con le grafiche ispirate alla Ducati Desmosedici guidata da Loris Capirossi nel MotoGP.
È dotato di raffreddamento ad aria, freno anteriore a disco e posteriore a tamburo, cruscotto con tre quadranti all’interno dei quali sono presenti il contachilometri, il livello della benzina e l’orologio.
Piaggio SìIl motorino per eccellenza. Leggero, pratico e maneggevole, il Piaggio Sì, prodotto dal 1978, segna l'epoca dei motorini “semplici”.
La meccanica si basa sul classico monocilindrico 2T 50 cc da 1,5 CV a 4.500 giri, affinamento del propulsore che già equipaggia tutti i ciclomotori ruota alta di Piaggio. La sua ciclistica più evoluta, nelle intenzioni di Piaggio, serve a conquistare non tanto la fascia di pubblico dei più giovani, quanto quella clientela più matura, che vede nelle due ruote una valida alternativa all'automobile. Per questo il Sì ha una forcella telescopica anteriore e una sospensione di tipo Cantilever con ammortizzatore idraulico per il posteriore.In tutto erano otto le versioni del Sì lanciate sul mercato, nel 1979: le varianti con ruote a raggi o ruote in lega; quelle con sella singola e portapacchi oppure sella lunga biposto. Di queste, quattro hanno il variatore di velocità con una fascia di prezzo che varia da 323 a 377 mila lire.
La meccanica si basa sul classico monocilindrico 2T 50 cc da 1,5 CV a 4.500 giri, affinamento del propulsore che già equipaggia tutti i ciclomotori ruota alta di Piaggio. La sua ciclistica più evoluta, nelle intenzioni di Piaggio, serve a conquistare non tanto la fascia di pubblico dei più giovani, quanto quella clientela più matura, che vede nelle due ruote una valida alternativa all'automobile. Per questo il Sì ha una forcella telescopica anteriore e una sospensione di tipo Cantilever con ammortizzatore idraulico per il posteriore.In tutto erano otto le versioni del Sì lanciate sul mercato, nel 1979: le varianti con ruote a raggi o ruote in lega; quelle con sella singola e portapacchi oppure sella lunga biposto. Di queste, quattro hanno il variatore di velocità con una fascia di prezzo che varia da 323 a 377 mila lire.
Malaguti Fifty TopProdotto a partire dal 1974 e fino al 1997 dalla Malaguti con sede a San Lazzaro di Savena, il Fifty fa parte del gruppo dei cosiddetti "tuboni", tra i quali è uno dei modelli di maggiore successo.La sua ultima evoluzione risale al 1994, anno in cui è commercializzato nella caratteristica colorazione bordeaux con sketch grigi e giallo shocking. Si distingue dal precedente per una carena completa e per la ricca strumentazione, mentre il motore Morini abbinato a un cambio a quattro marce e alla grande sella completano il quadro di uno degli scooter più riusciti di sempre.Per legge il Fifty è venduto con limiti a 1,5 cv e 45 km/h; anche se sbloccato (con conseguente perdita della garanzia e con utilizzo limitato alla pista) il motore eroga una potenza maggiore in una fascia di giri compresa tra i 6000 e i 10500 giri/minuto.
Aprilia SRNel 1992 Aprilia apre la strada al concetto di scooter sportivo.
Con le gomme, le sospensioni di carattere sportivo, e un motore più potente degli altri ciclomotori 50 cm³, l'Aprilia SR 50 si dimostra più veloce e agile della maggior parte dei concorrenti. Al 2004 le vendite superano le 800 mila unità e dagli anni novanta si presenta come un'eccezione nel mondo dei ciclomotori, orientato su tendenze motociclistiche.
Le soluzioni tecniche utilizzate nella prima serie dell’Aprilia SR sono all’avanguardia e mutuate proprio dal mondo delle moto: dal freno a disco anteriore alla forcella teleidraulica, passando poi all’avviamento elettrico o con kick starter, fino alle colorazioni e alle linee delle carene simili a quelle dei campionati 125cc e 250cc, come le versioni Max Biaggi e Romboni, ispirate alle rispettive RS da competizione.
La produzione per il mercato europeo termina a fine 2020 a causa dell’entrata in vigore della normativa Euro 5 dal gennaio 2021 e delle difficoltà di omologazione dell'ormai vecchio motore due tempi.
Gli anni ‘80 e ‘90 sono anche i tempi delle modifiche, il periodo in cui ci si ritrova a parlare di marmitte a serpentina, di testate 75cc, di sostituzioni di rulli e frizione per modificare il proprio mezzo e spingerlo al massimo, o di togliere le strozzature per sfruttare al massimo il potenziale del motore. Alcuni si improvvisano meccanici e apportano le modifiche con gli amici, altri portano lo scooter dal meccanico di fiducia.
Insomma qualsiasi siano le linee, qualsiasi siano i colori, qualsiasi siano le prestazioni i motorini erano e sono sinonimo di gioventù e di spensieratezza, di estate, di amicizie e di libertà. E in fondo cosa c’è di più nostalgico di tutto questo?
Con le gomme, le sospensioni di carattere sportivo, e un motore più potente degli altri ciclomotori 50 cm³, l'Aprilia SR 50 si dimostra più veloce e agile della maggior parte dei concorrenti. Al 2004 le vendite superano le 800 mila unità e dagli anni novanta si presenta come un'eccezione nel mondo dei ciclomotori, orientato su tendenze motociclistiche.
Le soluzioni tecniche utilizzate nella prima serie dell’Aprilia SR sono all’avanguardia e mutuate proprio dal mondo delle moto: dal freno a disco anteriore alla forcella teleidraulica, passando poi all’avviamento elettrico o con kick starter, fino alle colorazioni e alle linee delle carene simili a quelle dei campionati 125cc e 250cc, come le versioni Max Biaggi e Romboni, ispirate alle rispettive RS da competizione.
La produzione per il mercato europeo termina a fine 2020 a causa dell’entrata in vigore della normativa Euro 5 dal gennaio 2021 e delle difficoltà di omologazione dell'ormai vecchio motore due tempi.
Gli anni ‘80 e ‘90 sono anche i tempi delle modifiche, il periodo in cui ci si ritrova a parlare di marmitte a serpentina, di testate 75cc, di sostituzioni di rulli e frizione per modificare il proprio mezzo e spingerlo al massimo, o di togliere le strozzature per sfruttare al massimo il potenziale del motore. Alcuni si improvvisano meccanici e apportano le modifiche con gli amici, altri portano lo scooter dal meccanico di fiducia.
Insomma qualsiasi siano le linee, qualsiasi siano i colori, qualsiasi siano le prestazioni i motorini erano e sono sinonimo di gioventù e di spensieratezza, di estate, di amicizie e di libertà. E in fondo cosa c’è di più nostalgico di tutto questo?