Ichwan Noor: le auto come non le avete mai viste
- 22/08/2023
- Angela Ceravolo
Ichwan Noor è un artista di Yogyakarta famoso per le sue sculture a dimensione naturale di forme ibride tra umano, animale e tecnologia.Laureato alla School of Visual Art presso l'Indonesia Institute of the Arts (ISI) di Yogyakarta, e professore di Belle Arti presso l'Università di Yogyakarta, Noor lavora prevalentemente con bronzo, alluminio e resina. È chiamato "The Maker", un soprannome che si è guadagnato facendo da mentore ad altri artisti e condividendo con loro le sue conoscenze del mondo dei materiali.Nel 2011 inizia quella che è la sua serie più conosciuta, the Beetle sphere, protagonista è il Maggiolino Volkswagen del 1953 che viene compattato in una nuova forma.
Il design originale dell'auto era presumibilmente basato su uno schizzo di Adolf Hitler, o comunque era stato lui ad incaricare Porsche di progettare una vettura per la famiglia media tedesca che avesse un consumo non superiore ai 7 lt. per 100 km, che fosse raffreddata ad aria, che fosse in grado di raggiungere e mantenere per lunghi tragitti la velocità di 100 km/h e che il suo costo non superasse i 1.000 marchi. Anche se all’epoca era una grossa sfida, nel 1934 Ferdinand Porsche presentò tre prototipi di Maggiolino, un cabriolet e due berline. Nel 1939, al salone dell’automobile di Berlino fu stato presentato ufficialmente il primo Maggiolino che venne poi prodotto in serie per i successivi quarantuno anni diventando una delle auto più iconiche di sempre.L’opera di Noor risponde a questa ricca storia politica deformando l’oggetto in una sfera composta da parti originali dell’auto.Per evitare i danni a cui sarebbe andato incontro se fosse partito da un'auto reale, Noor ha scolpito una replica in poliuretano della carrozzeria e poi l'ha fusa in alluminio. Ha poi realizzato un interno separato che ne seguisse la forma, che è stato integrato all'esterno dell’opera.
Noor ha sempre esplorato il tema del trasporto, oggetti e figure in movimento sono il centro del suo lavoro. Ad esempio con Traveller, nel 2008, un paio di gambe umane fuse con dei pattini a rotelle, oppure Playwood, nel 2015, un pilota di formula uno dentro la sua macchina tutta in legno, e Pegasus, nel 2011, un cavallo con ali di aeroplano.Queste sculture sono frutto dell'interesse dell’artista per la combinazione di artificiale e naturale, progetti in cui le forme umane o animali sono abbinate a componenti tecnologici.
Nel 2011 Noor viene invitato nella mostra collettiva Art Motoring: Motion and Reflection presso la Galleria Nazionale Indonesiana a Jakarta. Questa esposizione abbina quarantacinque auto d'epoca a ottantacinque opere di artisti contemporanei indonesiani, è qui che Noor presenta “the beetle box”, il suo primo lavoro nella serie del Maggiolino Volkswagen.Descrivendo la serie, Noor in un'intervista osserva che le sue drammatiche trasformazioni di queste forme iconiche incoraggiano il pubblico a vedere la realtà in modo diverso.Dice: “L'idea è nata da una percezione personale nei confronti degli oggetti prodotti dalla "cultura del trasporto". Vedere un veicolo significa assegnargli un’identità "magica" (soprannaturale). Quando si combinano le tecniche di manipolazione e sostituzione il risultato tende alla distorsione realistica, questo consente nuove interpretazioni sull'oggetto (auto), creandone un significato associativo.”La giornalista poi chiede di spiegare meglio cos’è per lui l’identità magica e Noor risponde così:"Ci sono sempre tracce dell'umano negli oggetti che hanno stretti rapporti con gli umani. Non intendo "automatismo" ma semplicemente una proiezione di coscienza. Vedo questo come qualcosa di più della semplice adorazione di un oggetto a causa della nostalgia che evoca, come dei cimeli.”
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