La design week perfetta per chi ama le quattro ruote

C’era una volta e ancora c’è!Anzi è più vivo che mai e si tratta di un evento generato senza autorizzazione, senza biglietto e senza badge.Sto parlando proprio del Fuorisalone di Milano.Nato nei gloriosi anni Ottanta, non da un editto imperiale ma da un gruppo di brand di arredamento un po’ annoiati dalle fiere “ufficiali” tra virgolette (e facendo anche il gesto con indici e medi di entrambe le mani), il Fuorisalone è cresciuto come tutte le cose belle e gli alberi che spingono il loro tronco verso il cielo, a discapito di tutto. Un po’ di traverso.Prima ha trovato la sua collocazione nelle gallerie e nei negozi del centro, poi nelle strade, nei loft, nei cortili delle case di ringhiera.All’inizio si parlava solo di sedie, di lampade e tavoli con tre gambe (di cui una in carbonio e una fatta con un legno di cui restavano solo sette alberi al mondo).
Poi - e qui viene il bello - sono arrivati loro: i marchi automotive. All’inizio timidi. Una macchina qua, un concept là, giusto per dire “anche noi sappiamo cos’è il design”. Ma bastava guardare gli stand per capire che qualcosa si stava muovendo nel sottosuolo: c’era chi esponeva un cucchiaio ergonomico in un cubo di luce LED, chi parcheggiava una supercar elettrica davanti a un’installazione fatta di piume, muschio e campanelli da bici.Ma una cosa è stata chiara dall’inizio a tutti.
L’automotive, al Fuorisalone, si è sempre divertito parecchio.
In questi anni, abbiamo visto di tutto.Una Mini Cooper immersa in una stanza rosa con i fenicotteri. Una Toyota che ti chiede di salire a bordo per meditare sulla tua esistenza. Una Audi che si reinventa un vero e proprio spazio culturale fluido, con tanto di DJ, mostre e cocktail molecolari. Hyundai che lancia auto pensate come salotti mobili, dove è possibile farti una tazza di tè verde mentre viaggi a 120 all’ora. Škoda che parla attraverso le statue (letteralmente). E Lexus che sincronizza il battito del tuo cuore con i suoni della foresta. A piedi scalzi e in un cubo.Insomma, il Fuorisalone è diventato il Burning Man del design urbano, e le automobili, da semplici mezzi di trasporto, sono diventate esperienze multisensoriali. Veri e proprio spazi meditativi, oggetti poetici, e - ovviamente - Instagrammabili.Ma attenzione: non è mai stata solo fuffa patinata.Il Fuorisalone ha offerto all’automotive una piattaforma unica per reinventarsi. Non più solo cavalli motore e cilindrate, ma al passo col battito cardiaco dell’esperienza globale, al centro delle nuove idee che trovavano realizzazione nelle mani capaci di questi marchi visionari, abbiamo iniziato a vedere elementi sempre più vicini a noi umani con le mani sul volante, come etica, sostenibilità, emozione, interazione.Oggi, la vera domanda che ci possiamo fare non è più “che macchina hai?”, ma “che sensazione ti dà?”.E Milano, come sempre, con la sua vocazione a trasformare qualsiasi cosa in contenuto creativo, ha risposto: "Vieni pure. Basta che tu abbia qualcosa da raccontare."
E così il Fuorisalone è diventato un luogo dove un SUV si espone come un’opera d’arte, una city car diventa una capsula sensoriale e l’elettrico diventa spirituale.Perché magari non cambierà il mondo. Ma una cosa è certa: quando un’auto si presenta al Fuorisalone, almeno sa vestirsi bene.
Umani, natura, tecnologia, da che hanno unito i vertici, sono sempre stati un triangolo complicato.Forse.Ma è anche il cuore pulsante che fa scorrere la linfa creativa nelle vene del design contemporaneo. E il Fuorisalone 2025 vuole connetterli tutti insieme appassionatamente.Esattamente come accade qui fuori, da prima ancora che ce ne accorgessimo.Il Fuorisalone 2025 torna a Milano, dal 7 al 13 aprile, con un tema che suona come un programma elettorale per oggetti: Mondi Connessi.Ma non dobbiamo certo pensare solo a un aggiornamento software o a una nuova app per fare il caffè. Qui si parla di connessioni vere e proprie. Tra le persone, le cose, le idee, il dentro il fuori, il sogno e la realtà, il prima e il dopo.Noi e gli altri. E poi di nuovo noi.In un’epoca in cui siamo connessi a tutto - e talvolta anche un po’ sfilacciati - l’invito che ci viene rivolto è chiaro e semplice: rimettere in rete ciò che abbiamo separato, progettando (e ripensando) il nostro modo di vivere, con leggerezza.È possibile?La proposta di Fuorisalone 2025 per l’automotive (e non solo) ci ricorda che «Si può fare!» come declama il Dottor Frankenstein, nel mitico film Frankenstein Junior di Mel Brooks.Si può fare solo se ci connettiamo prima di tutto con noi stessi, con la nostra immaginazione, con il nostro coraggio, e con un pizzico di ironia.Le domande che dobbiamo porci sono: Di cosa siamo veramente connessi oggi? E cosa potremmo connettere meglio? Le risposte arrivano sotto forma di installazioni, concept, oggetti, esperienze immersive. Perché il design non è solo estetica. È soprattutto una forma di pensiero applicato. E quest’anno, al centro di questa applicazione c’è proprio la relazione tra umani, natura e tecnologia.
Il Fuorisalone 2025 di Milano si preannuncia come al solito un evento imperdibile per gli appassionati di design e mobilità, con numerose case automobilistiche pronte a presentare le loro ultime innovazioni.

Hyundai presenta la IONIQ 6 "Electrified Streamliner"

Hyundai introduce al pubblico la sua nuova IONIQ 6, soprannominata "Electrified Streamliner" per il suo design aerodinamico e scolpito.Questo veicolo elettrico è concepito come uno spazio unico da vivere, ridefinendo i confini della mobilità grazie a numerose tecnologie avanzate e a un'autonomia superiore a 610 chilometri.La IONIQ 6 rappresenta un passo significativo nella rivoluzione elettrica di Hyundai, combinando prestazioni eccezionali con un design all'avanguardia.

Škoda Auto e Marcantonio: “This Way”

Škoda Auto offre ai visitatori l’installazione "This Way" in collaborazione con l'artista italiano MarcantonioMarcantonio Raimondi Malerba, classe 1976, è un artista e designer italiano noto per le sue opere ironiche, oniriche e profondamente evocative, spesso ispirate al mondo animale e vegetale. Tra arte e architettura, la sua cifra stilistica unisce artigianato, scultura e design funzionale, con un tocco fiabesco e un’estetica che non si prende (quasi) mai troppo sul serio.Il suo nome è legato a creazioni entrate ormai nel pantheon del design contemporaneo, come la celebre lampada-scimmia (Monkey Lamp), le anatre lampadario, i gorilla comodino e altre creature metà mobili, metà totem domestici.A Marcantonio piace giocare sul confine tra natura e artificio, creando oggetti che sembrano usciti da un sogno un po’ psichedelico e un po’ poetico.Spesso collabora con brand internazionali come Seletti, con cui ha realizzato collezioni diventate virali, e ora porta la sua visione anche nel mondo dell’automotive, come dimostra la partnership con Škoda per il Fuorisalone 2025.Quella che la mente visionaria di Marcantonio e il coraggio creativo di Skoda hanno partorito insieme è un'esperienza immersiva che fonde scultura e tecnologia. L'evento si terrà nel cortile del Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) nel distretto di Porta Venezia.In “This Way”, i visitatori verranno immersi in un paesaggio onirico, interagendo con statue ispirate agli animali e alla natura, invitandoli ad adottare un nuovo modo di vivere la mobilità. Questa installazione rappresenta una riflessione sul futuro del movimento sostenibile e sul rapporto tra uomo, natura e tecnologia.​"This Way", promette di essere un viaggio tra scultura, ecosistemi immaginari e nuove forme di trasferibilità, dimostrando ancora una volta che, con Marcantonio, la natura non è solo un tema ma è un vero e proprio personaggio, una storia profonda e una provocazione, al tempo stesso.

Lexus: Mostra immersiva "A-Un" al Superstudio Più

Quando la tecnologia incontra il design e prende ispirazione dal battito stesso della vita, nascono esperienze che sembrano uscire dal futuro.È il caso del progetto Black Butterfly, il rivoluzionario sistema di controllo a doppia interfaccia ideato da Lexus per la concept car LF-ZC.Ma non si tratta solo di innovazione automobilistica: questa tecnologia ha acceso la creatività di artisti e designer internazionali, che l’hanno reinterpretata in chiave immersiva per dare forma a nuove visioni dell’interazione tra uomo, macchina e mobilità.Black Butterfly non è semplicemente un volante o uno schermo touch, ma è una nuova filosofia di interazione tra uomo e veicolo, dove tecnologia, sensibilità e design si fondono in un’esperienza intuitiva, quasi “viva”.Il nome evoca la leggerezza, la precisione dei movimenti e la delicatezza reattiva di una farfalla nera, ma con un’anima tecnologica. Si tratta di un cockpit intelligente capace di adattarsi ai movimenti del guidatore, offrire comandi personalizzati e dinamici, creare un dialogo empatico tra essere umano e macchina.Per provare a capire questo concept tocca spremere le meningi del nostro bambino interiore per immaginarci un’auto che ci "ascolta", ci "sente" e si modella sulle nostre esigenze, senza che noi dobbiamo nemmeno pensarci troppo.Il Black Butterfly interpreta i nostri comportamenti, i nostri gesti, le nostre intenzioni, e ci restituisce un’interfaccia che cambia in tempo reale.È una vera e proprio fusione tra AI, design e interazione sensoriale.
Al Fuorisalone 2025, il Black Butterfly diventa protagonista assoluto dell’installazione “A-Un”, dove Lexus ha voluto trasformare questa tecnologia in arte.La connessione uomo-macchina si traduce in un’esperienza immersiva: l’installazione si adatta al respiro, al battito, alla presenza del visitatore, dando vita a un ambiente armonico e quasi spirituale, ispirato al concetto giapponese di aun no kokyō (la respirazione condivisa).Questo è uno tra gli appuntamenti più attesi nel mondo della creatività, dal 8 al 13 aprile, il pubblico potrà vivere queste installazioni d’avanguardia presso lo spazio di Superstudio Più, nel cuore pulsante del Fuorisalone.Realizzata in collaborazione con l’agenzia creativa SIX Inc. di Tokyo e lo studio STUDEO, "A-Un" propone una forma completamente nuova di comunicazione tra l’essere umano e la mobilità: un dialogo intuitivo, fatto di empatia, sincronizzazione e stupore. Il battito cardiaco del visitatore all’unisono con quello dell’universo che lo circonda e che si muove con lui.Ma non finisce qui. Lexus presenta anche "Discover Together". Si tratta di un progetto corale firmato da giovani talenti emergenti provenienti dal Giappone (Bascule Inc. e Lexus Designer Team) e dagli Stati Uniti (North Eastern University). Un’iniziativa nata sulla scia del Lexus Design Award, con cui il brand da oltre dieci anni promuove creatività visionaria e impegno sociale.In "Discover Together", le nuove generazioni esplorano la co-creazione, immaginando interfacce del futuro attraverso installazioni sorprendenti che rivelano la chimica speciale tra l’essere umano e la macchina.Il cockpit non è più un luogo statico ma diventa uno spazio sensoriale, un vero e proprio luogo di relazione e di significato.Da tempo Lexus è una presenza audace al Fuorisalone, e anche quest’anno conferma la sua vocazione a superare i confini del settore luxury automotive, con visioni che connettono innovazione, estetica e umanità.Lexus si dimostra come sempre una pioniera nella ridefinizione di cosa significa guidare. O meglio, di cosa significa sentire un’auto.
Quindi chiama il tuo capo, la dogsitter, la babysitter, tua suocera, prenditi un giorno di ferie, perché ancora una volta il Fuorisalone 2025 è la piattaforma fondamentale per le case automobilistiche desiderose di mostrare il futuro della mobilità, offrendo al pubblico un'esperienza unica, nel pulsante cuore vitale del design milanese.​
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