Le auto nei film: il furto della Chevelle Malibu di “Pulp Fiction”

Trent’anni fa – precisamente il 28 ottobre 1994 - usciva nelle sale “Pulp Fiction”, il capolavoro di Quentin Tarantino. La critica era già stata conquistata a maggio dello stesso anno, quando la giuria del Festival di Cannes (presieduta da Clint Eastwood) gli assegnò la Palma d’oro come Miglior Film, andando così a scavalcare di prepotenza gran parte dell’establishment cinematografico internazionale: da Kieslowksi con il suo “Film rosso” ai fratelli Coen con “Mister Hula Hoop”, Nanni Moretti con “Caro Diario” (vincitore del premio per la miglior regia) e Giuseppe Tornatore con “Una pura formalità”.Un vero proprio exploit che non mancò di fare rumore: è divenuta celebre, infatti, la reazione di Tarantino con il dito medio rivolto a una donna seduta in platea, colpevole di aver urlato “Mais quelle daube” (“Ma che schifo!”), in riferimento alla vittoria del regista americano ai danni di Kieslowski, grande favorito secondo i pronostici di allora.
Chiunque, anche anni dopo, non può non fare i conti con la portata rivoluzionaria del cinema di Quentin Tarantino. Il regista di Knoxville, anche e soprattutto grazie a “Pulp Fiction” ha creato un vero e proprio linguaggio cinematografico nuovo, composto da citazionismo di film di genere (ma, talvolta anche il cinema d’autore, basti pensare alla scena di danza tra Vincent Vega/John Travolta e Mia Wallace/Uma Thurman a metà tra le atmosfere di “8 ½” di Fellini e “Bande apart” di Jean-Luc Godard), sovvertimento di regole prima considerate immutabili, colonne sonore entrate nella storia del cinema e infine tanta, tantissima violenza “gratuita”.
Tra le tante curiosità che riguardano questo film, ce n’è anche una legata a un misterioso furto ai danni dell’auto di Quentin Tarantino: la mitica Chevelle Malibu del 1964. Rossa fiammante, quest’auto viene guidata da Vincent Vega/John Travolta in diverse sequenze del film, messa a disposizione del set dal suo proprietario proprio per ovviare ai problemi di budget. È questa l’auto con cui Vincent accompagna Mia a cena, che culminerà proprio con il ballo di “You never can tell” di Chuck Berry.
La Chevelle sparì durante le riprese per essere stata ritrovata misteriosamente quasi vent’anni dopo, nel 2013 nella zona di San Francisco Bay, in California. Non si sa bene cosa sia accaduto in questi vent’anni di silenzio. Un mistero che coinvolge anche l’allora possessore dell’auto, Bill Jimenez, a sua volta vittima di frode per aver acquistato l’automobile da un rivenditore privato nel 2001. Dopo una serie di indagini portate a vuoto, la Chevelle è potuta così tornare a Quentin Tarantino, senza una reale spiegazione di come sia stata rubata nel 1994. Insomma, una vicenda inspiegabile ma che è culminata – per una volta ogni tanto – in un inaspettato lieto fine.
“Vorrei solo che Tarantino o chi per lui si facesse avanti e mi dicesse: “Ehi, grazie per esserti preso cura della mia macchina”. Comunque sono felice che l’abbia riavuta, almeno posso dire di aver guidato l’auto di John Travolta (nel film, ndr). Quanti possono dire lo stesso?” ha dichiarato Bill Jimenez. E in effetti, quanti di noi possono dire di aver guidato – non volendolo – un’auto così iconica?
Ultime news